martedì 12 giugno 2012

In soggezione davanti alla rosa


Gli uomini sensibili hanno spesso usato questo fiore per esplorare e descrivere 
gli aspetti più importanti della vita e del mutevole animo umano:

La felicità:
C'è un'Ape che se posa 

su un bottone de rosa: 
lo succhia e se ne va… 
Tutto sommato, la felicità 
è una piccola cosa. 
Carlo Alberto Salustri


I rimpianti:

Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state... Guido Gozzano


Da questo si può capire come la rosa sia forse il fiore che più di ogni altro sia stato legato indissolubilmente agli uomini. Accompagnando ogni umana passione, a partire dagli albori della civiltà, in qualità di Fiore per antonomasia. In qualità di contrappasso: come presenza naturale nella vita artificiale degli uomini civilizzati ma imbarbariti. Ed è per tale grandezza che le rose mi mettono in soggezione, non è facile scrivere di loro. Ma prima o poi il temuto momento sarebbe arrivato e infatti eccolo qua. Questo venerdì l’orto botanico parlerà finalmente della rosa. Come per i rododendri sarà difficile dire di questa pianta, tanto importante e famosa, in uno spazio ristretto. Ma basta rammarichi, in fondo il non essere esauriente è l’amara sorte a cui andrà incontro chiunque abbia intenzione di descrivere questa pianta; anche se avesse intenzione di utilizzare tutta la sua inutile esistenza a riempire fogli non sfuggirebbe al suo destino di incompletezza.
La rosa è una pianta davvero antichissima: è conosciuta e coltivata sin dal 3000 avanti Cristo e fino ai giorni nostri, senza nessuna sosta, è stata una delle piante più adorate e utilizzate. Fu un fiore amato da tutti in ogni tempo. 
Oggi esistono più di trentamila varietà di rose. Così tante che se per ragioni vostre vi venisse un impulso di eccentrica generosità, potreste regalare una rosa diversa a ogni abitanti di una città come Sondrio! I sondriesi apprezzerebbero di certo. Ci sono rose di ogni tipo: antiche, moderne, rampicanti, arbustive, ibride ad alberello, thea a spalliera, profumate, a fiore doppio, rifiorenti… veramente un labirinto da incubo, orientarsi in un catalogo o in un vivaio ben fornito è un’impresa da emicrania immediata. Purtroppo non ci sono molti consigli da dare in merito: spesso bisogna solo seguire l’istinto e sperare di scegliere la pianta migliore per il nostro terrazzo o giardino. (Per continuare la lettura cliccate qua)

Come coltivarle!

Testo: Pietro Bruni

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